Tale progetto nasce dalla collaborazione con diverse sedi di Croce Rossa, ubicate sul territorio piemontese. Volontari e dipendenti delle CRI svolgono un’importante attività, che spesso necessita di uno spazio di riflessione e condivisione dei diversi vissuti.
Al soccorritore oltre alle capacità tecnico professionali, si richiede di possedere e utilizzare delle capacità di «contenimento emotivo» verso le vittime, verso i colleghi e verso sé stesso.
Come la vittima, anche il soccorritore è sottoposto a stress e le difficoltà possono essere sia fisiche che psichiche, in ogni tipologia di intervento vissuto come traumatico, che vanno dalla normalità alla patologia.
Il percorso ha l’obbiettivo di fornire delle basi per saper riconoscere e gestire gli aspetti traumatici psicologici presenti negli interventi, ma anche di cogliere e individuare eventuali segnali di disagio taciuto. Un evento traumatico può infatti, avere degli effetti sulla psiche a breve termine o a medio-lungo termine.
Crediamo dunque sia importante e necessario la presenza per i soccorritori di uno spazio per poter esprimere e condividere eventi particolarmente stressanti ed esperienze emotivamente coinvolgenti.
Una prevenzione in tale settore, facilita la formazione di una comunità composta da soggetti validi, efficienti ed accoglienti e migliorerà la qualità del lavoro di equipe.